Istituto Luce-Cinecittà è Femminile Plurale

Immagine Archivio Storico Luce 

È di questi giorni la notizia che Cinecittà ha avviato un programma che prevede il restauro digitale e la conservazione di film delle nuove registe italiane: Femminile Plurale.

È sotto gli occhi di tutti come negli ultimi due lustri la squadra femminile del cinema italiano si sia affermata in maniera più decisiva. A cominciare da Susanna Nicchiarelli con Cosmonauta, alla Mostra del Cinema nel 2009, e poi Alice Rohrwacher, nel 2011, con Corpo Celeste, al Festival di Cannes, conquistando poi entrambe, negli anni successivi, prestigiosi premi sia in Italia che all’estero.

Nel tempo si sono poi distinte anche altre registe come Elisa Amoruso (Maledetta Primavera), Laura Bispuri (Figlia mia), Giorgia Cecere (L’Amore rubato), Emma Dante (Le Sorelle Macaluso), Maura Delpero (Maternal), Valeria Golino (Euforia), Lara Luchetti (Fiore Gemello), Silvia Luzi (Il Cratere), Chiara Malta (Simple Women), Michela Occhipinti (Il corpo della Sposa), Valentina Pedicini (Dove cadono le ombre), Paola Livia Randi (Luna Nera) e Adele Tulli (Normal).

Istituto Luce-Cinecittà ha deciso dunque di inserire nella sua Cineteca Contemporanea Internazionale il programma “Femminile plurale” che opera sulla digitalizzazione, memorizzazione, mantenimento e sottotitolaggio (in inglese, francese e spagnolo) delle opere di queste registe che entreranno nel programma con i titoli già realizzati ed i loro prossimi film. Una volontà che sottolinea la nuova governance dell’Istituto già impegnato in una riflessione profonda e strategica. Una nuova attenzione al lavoro delle donne dietro la macchina da presa e la consapevolezza che il loro contributo, più complesso e prodotto da un modo di sentire diverso, è stato e continua ad essere necessario.

Il programma Femminile plurale è realizzato dall’Area Promozione Cinema contemporaneo di Istituto Luce Cinecittà.

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