Falling – Storia di un padre

Falling - Storia di un padre

Il 26 Agosto arriva nelle sale italiane Falling – Storia di un padre, opera prima dell’attore Viggo Mortensen come sceneggiatore e regista.

L’espediente che spinge Viggo Mortensen a scrivere una sceneggiatura che racconti il rapporto tra un padre ed un figlio nasce qualche anno prima delle riprese, quando Mortensen perde sua madre e, nel viaggio di ritorno in aereo, la sua mente si affolla di immagini e parole, tanto che sente l’esigenza di prendere appunti. Ma più pensa alla madre più gli torna in mente suo padre.

Il film non è autobiografico ma un po’ del suo vissuto naturalmente c’è. Qui c’è un padre (Lance Henriksen), con attacchi di demenza senile, costretto a lasciare la sua vita rurale del nord-est americano per trasferirsi a casa del figlio (Viggo Mortensen), del suo compagno (Terry Chen) e della loro figlia adottiva (Gabby Velis ), a Los Angeles. Inevitabili gli scontri di questa nuova convivenza. 

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Qui sopra e nella foto in alto Lance Henriksen e Viggo Mortensen sul set di Falling – Storia di un padre.

“Ci sforziamo in tutti i modi di trasformare le persone in quello che vogliamo che siano”, sostiene Mortensen, “invece di vederle per quello che sono e lasciarle essere quello che sono. Inevitabilmente, esistono delle discrepanze tra il nostro modo di percepire le cose, di ricordare gli eventi e quello che è realmente accaduto. Questo crea malintesi e tensioni che si acuiscono con il passare del tempo”. 

“Sono stato fortunato”, afferma Mortensen riguardo al suo esordio come regista. “Ho imparato da registi davvero bravi e ho cercato di fare tesoro di quelle lezioni per preparare le riprese e comunicare in modo efficace con gli attori e la troupe. Sono sempre stato un attore molto ficcanaso, per così dire. Mi ha sempre interessato sapere che tipo di obiettivo veniva preferito, perché e come una determinata scena veniva illuminata in un dato modo, per quale motivo veniva scelto un certo cappotto o abito. Mi è sempre piaciuto l’aspetto collaborativo del fare cinema, l’opportunità di assistere e partecipare pienamente al processo di narrazione di una storia. Se un film funziona, funziona solo nella misura del compromesso che ciascuno fa, del sacrificio condiviso che un gruppo di persone creative è disposto a compiere. Penso che i migliori registi comprendano a fondo che da soli non sono un film, che un film è il culmine dei contributi di molte persone che hanno intrattenuto un dialogo attivo tra loro per un lungo periodo di tempo.” 

Il film, distribuito da BIM, tra gli interpreti vede anche Hannah Gross e Laura Linney

 

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