Quando il cinema diventa Visionario. E si trasforma in centro culturale

Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche

di Ludovico Cantisani

Il Visionario è un cinema di Udine attivo dal 2004. Attualmente provvisto di cinque sale ad alta tecnologia per una capienza di oltre quattrocento spettatori, è sempre stato un vero e proprio polo culturale per la città di Udine, capace di organizzare al suo interno rassegne e iniziative di vario genere, non ultima l’inaugurazione di una mediateca. È tra le sale che hanno vinto il premio ANEC Biglietto d’Oro 2021, come migliore media schermo nella categoria Multisala – Città da 50 a 100.000 abitanti.

Abbiamo intervistato Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche (Responsabili del Centro Espressioni Cinematografiche di Udineper sapere come è nato il Visionario, qual è il concept alla base della sua programmazione e come il cinema può trasformarsi in un vero e proprio spazio per la comunità.

 

Il Visionario ospita in totale cinque sale. Oltre alla Eden (nella foto) con 100 posti, una delle 36 sale in Italia dotate di Atmos, ci sono la sala Astra che conta 173 posti, la Minerva 52, la Saletta 27, la Ferroviario 74.


Quando è stato inaugurato il Visionario e come si è venuto a comporre il gruppo di lavoro?

(Thomas Bertacche) Il Visionario è stato inaugurato il 18 dicembre del 2004 sotto il segno del Centro Espressioni Cinematografiche e del Comune di Udine. È un’ex casa littoria, disegnata
negli anni ’30 dall’architetto Ermes Midena e riprogettata nel 1992 dall’architetto Leonardo Miani. La base del gruppo di lavoro, gruppo che poi è cresciuto nell’arco del tempo attraverso esperienze come il Far East Film Festival, arriva dai primi anni ‘90 e dall’avventura del Cinema Ferroviario: la storica “roccaforte d’essai” udinese di cui il Visionario è, appunto, l’erede.
(Sabrina Baracetti) Il Visionario è diventato, in breve tempo, un centro culturale di riferimento. E non solo per la città. Un luogo unico dove fare e ospitare cultura, appunto, espressione di un sentimento idealista, utopico, sognatore. Un’isola che non c’era, originale e controcorrente, aperta alla massima libertà individuale. Un’oasi dove guardare film, leggere libri, ascoltare musica, rilassarsi, magari ammirando le opere di Gianluigi Toccafondo che ne impreziosiscono le pareti.

Lo scorso settembre, dopo quattordici mesi di lavoro, avete inaugurato il “Nuovo” Visionario, provvisto di cinque sale attrezzate con le tecnologie più moderne. Potete spiegarci nel dettaglio di quali tecnologie di proiezione, visione e diffusione audio avete dotato le vostre sale?
(Thomas Bertacche) Con i lavori di ampliamento e ristrutturazione, il Visionario è diventato un grande cinema (la sala Astra conta 173 posti, la Minerva 52, la Saletta 27, la Ferroviario 74 e la Eden 100) dove la tecnologia parla davvero a voce alta. La Ferroviario e la Eden sono tra le poche sale in Italia ad essere dotate di un proiettore 4K. La Eden, inoltre, è una delle 36 sale in Italia dotate di Atmos: il sistema surround, sviluppato dalla Dolby, che trasforma l’audio in una “bolla sonora” tridimensionale. Un’esperienza completamente immersiva grazie a cui il pubblico, come mai prima d’ora, si ritrova al centro dell’azione mostrata sullo schermo.

Come sarà il Visionario del futuro?
(Sabrina Baracetti) Sarà un Visionario… sempre più Visionario! Più sale, più film (e, quindi, maggiore possibilità di differenziare la programmazione), più eventi, più spazio per i giovani, con titoli scelti ad hoc. Senza, ovviamente, dimenticare l’attività della Mediateca “Mario Quargnolo”, intitolata al grande critico udinese e ospitata nell’abside del Visionario con una collezione di oltre 8 mila tra libri e riviste specializzate e oltre 11 mila tra DVD e Blu-ray. La struttura ospita 2 sale di consultazione video totalmente oscurate e dotate di schermi da 42 pollici.

Una delle sale del Visionario dove si vedono bene gli eleganti separatori ad “ala di farfalla” brevettati dall’azienda internazionale Lino Sonego.


In che modo avete attrezzato la struttura del Visionario a livello di dispositivi di sicurezza contro il Covid?

(Thomas Bertacche) Il distanziamento tra le poltrone delle sale è garantito dalle Butterfly: sono degli eleganti separatori ad “ala di farfalla” brevettati dall’azienda internazionale di seating Lino Sonego. Il pubblico, inoltre, è “accolto” all’ingresso del Visionario da Modula, il totem di Idea Prototipi che ospita un termoscanner per misurare la temperatura e un dispenser di gel igienizzante.

Cos’è il Centro per le Arti Visive e in che modo è collegato al vostro cinema?
(Thomas Bertacche) Il Centro per le Arti Visive è un’associazione tra il Centro Espressioni Cinematografiche e il Comune di Udine costituita per gestire il Visionario. Si occupa direttamente della Mediateca “Mario Quargnolo”.

Oltre ai film sul grande schermo, vi occupate anche di videoarte?
(Sabrina Baracetti) Sì, ci occupiamo anche di videoarte (penso, per esempio, all’installazione immersiva Omnirica allestita nel foyer del Visionario da Delta Process), ma soprattutto di illustrazione: abbiamo curato mostre di Guido Scarabottolo, Franco Matticchio, Davide Toffoli, Gabriella Giandelli.

Una delle installazioni di videoarte al Visionario di Udine.


Il Visionario di Udine è fra i vincitori del Biglietto d’Oro nella categoria Multisala – Città  da 50 a 100.000 abitanti, per aver ottenuto la miglior media schermo del 2021. Per la vostra esperienza, quali possono essere delle “buone pratiche” per coinvolgere la popolazione locale e portarla attivamente nelle sale?

(Thomas Bertacche) Dopo i lavori di ristrutturazione e dopo la pandemia, abbiamo notato che l’età media del pubblico è molto cambiata: si è un po’ persa la fascia sopra i 55 anni e si è invece rafforzata la presenza di giovani sopra i vent’anni. Noi stiamo cercando di modificare la nostra programmazione adattandola a questo nuovo pubblico: più film di genere, più multiprogrammazione. E stiamo allungando le teniture. Abbiamo sempre fatto fatica con l’ultimo spettacolo e stiamo cercando di mantenere in programma il più a lungo possibile i film che hanno una risposta in quella fascia oraria. Abbiamo, tra l’altro, affidato la gestione dei nostri canali social a un gruppo di teenager: convinti che per il nostro tipo di cinema sarà difficile recuperare pubblico con i “family” (la grossa fetta del pubblico viene dalla provincia di Udine e viene intercettata dai due multiplex alle porte della città), stiamo cercando appunto di diventare la prima scelta per gli spettatori over 20.

Quali consigli dareste ai vostri colleghi delle altre regioni di Italia per rilanciare la loro attività dopo il Coronavirus?
(Thomas Bertacche) I consigli li dà chi non può dare il cattivo esempio, diceva De André…

Il cinema Visionario si trova in via Asquini 33, 33100 Udine – tel. 0432 204933

Immagini © Riccardo Modena

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