Parasite

Jo Yeo-jeong in Parasite

di Jacopo Abballe

Sono almeno tre i capolavori nella filmografia di Bong Joon-Ho. Memorie di un assassino era un giallo rurale e bucolico, ben lontano dalle logiche noir statunitensi. Un’opera senza soluzione, piena di tragedia e di morte. Così come Madre, il film con Kim Hye-ja che ha sconvolto la Corea e che recentemente ha fatto tremare anche i nostri cinema. Poi c’è Parasite, ovviamente, uno dei più grandi successi degli ultimi anni per il cinema d’autore, un film che ha ribadito l’importanza del nuovo cinema coreano nel panorama postmoderno.

BONG Joon Ho - Photo (Cine21)
Il regista sudcoreano Bong Joon Ho – Photo (Cine21)

Con quest’ultimo film, dopo alcune produzioni statunitensi, Bong Joon-ho torna in patria e ritrova il suo attore feticcio Kang-ho Song. Parasite è il ritratto feroce di una lotta tra ricchi e poveri, ma anche tra poveri e altri poveri. Bong racconta la tragedia di una famiglia proletaria che crede di servirsi di una famiglia della classe dirigente, quando invece il loro parassitismo viene inglobato e reintegrato a favore di quello stesso sistema che si era cercato di attaccare.

Il loro è un dramma sul tardo capitalismo che si struttura su tanti piani, di visione, di lettura, ma anche fisici (quelli della casa protagonista). Bong sfrutta a pieno le possibilità della composizione dell’immagine per dividere i ricchi dai poveri, con soluzioni sofisticate che passano inosservate a una prima visione, ma che incidono da subito a un livello inconscio.

La dimensione dell’inconscio, infatti, è fondamentale in Parasite, perché per la famiglia benestante dei Park l’immagine della povertà sopravvive solo lì, nel luogo dei sogni e dei traumi. La miseria altrui si insinua nei sensi dei Park per mezzo di visioni paranormali e odori sgradevoli, subito rielaborati, rispettivamente, con traumi della psiche e disgusto profondo. Uno dei più grandi meriti del film di Bong è proprio quello di andare al di là dei limiti del cinema, cioè di non accontentarsi di un racconto fatto di suoni e di immagini, ma anche di odori.

Choi Woo-shik, Song Kang-ho, Chang Hyae Jin, Park So-dam in una scena di Parasite. Il film di Bong Joon-Ho ha trionfato agli Oscar 2020 conquistando i premi più prestigiosi: Miglior Film, Regia, Film Internazionale e Sceneggiatura originale.

Parasite è un film estremamente olfattivo, dove la puzza di pesticida, di sudore, di miseria acquista un valore di immensa umanità e di profonda disperazione. Parasite, insomma, è un film che puzza, e che con la sua puzza ci fa aprire gli occhi.

Il film di Bong Joon-Ho viene proiettato nelle arene di CineVillage Parco Talenti e Notti di Cinema a Piazza Vittorio rispettivamente il 17 e il 22 Agosto.

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